Italia: Buffon
5, Abate 5, Barzagli 6, Chiellini 6, Darmian 5, Pirlo 5.5, De
Rossi 5.5, T. Motta 4, Candreva 5, Marchisio 6, Balotelli 5.5. Sostituti: Cassano 4.5, Insigne 4.5, Cerci 5. All. Prandelli 5.
A noi italiani vincere e passare il turno
in modo facile non ci piace. Personalmente è il decimo mondiale che
seguo e non ricordo che l’Italia abbia mai fatto la parte dello
schiacciasassi. Nemmeno nelle due vittorie del 1982 e del 2006. Comunque nulla è perduto, basta anche
un pareggio con l’Uruguay per passare come secondi. Veniamo alla partita. Squadra
lenta, macchinosa, senza nessuno sbocco in attacco. L’esperimento di
Prandelli di spostare Darmian sulla fascia destra è fallito. Mai
incisivo. Mai efficace. Thiago Motta inutile in mezzo al
campo. Passaggi sbagliati, raramente ha intuizioni utili che permettono di creare superiorità numerica. Sostituito, con giusta ragione, nel secondo tempo. Balotelli sempre da solo. Male
assistito, mai un passaggio pulito che gli permetta di cocludere in
porta con tranquillità.
Il Costa Rica, squadra tosta, ben messa
in campo, con la "cattiveria" giusta che gli ha permesso di spostare tutta la linea del
centrocampo nella nostra area difensiva. Restando con soli tre giocatori in
difesa che hanno messo in fuorigioco ben 12 volte i nostri
giocatori. Tutto questo in 90' di gioco. Non ha mai calato
l’intensità di gioco. I loro palleggiatori, con Bolano in
testa, hanno fatto quello che volevano in mezzo al campo. Già nel primo
tempo, lui ed i suoi compagni di reparto, ci "toreggiavano". L’approccio mentale degli azzurri è
stato negativo, volevamo tirarli fuori dalla loro area ma non abbiamo
avuto nè la mentalità nè le gambe per farlo. Troppo prevedibile questa Italia. Il Costa
Rica ci ha sistematicamente anticipato, arrivavamo sempre secondi sul
pallone, troppo fermi. Gli azzurri non hanno mai provato a
tirare da fuori, con un palleggio al limite dello snervante per tutti i tifosi. Non faceva altro che dare la possibilità ai nostri
avversari di sistemarsi ed aspettarci.
Balotelli ha avuto due occasioni per
fare gol: la prima la sprecata in malo modo, tentando un pallonetto che
è andato fuori dallo specchio della porta di ben 6,7 metri. La seconda
con una bordata da fuori area ma troppo centrale. Quando meno te l’aspetti, sul finire
del primo tempo, su un traversone da distanza siderale è arrivato il gol del Costa Rica. Una dormita colossale di Chiellini e compagni che hanno evidenziato tutti gli elementi di una "giornata no". E cosa peggiore è che non c’è stata nessuna reazione. All’inizio del secondo
tempo, Prandelli prova prima la carta Cassano e poi Insigne. L'intento è scardinare la linea difensiva del Costa Rica. Ma è successo l'esatto contrario. Cassano più fermo di Thiago Motta. Mai
uno spunto, un dribbling che dia la speranza di arivare in area. Insigne, all’esordio del mondiale, ha
combinato bene poco (e ci dispiace ancora di più). In tutto questo in mezzo all’area
avevamo sempre un Balotelli isolato che col passare dei minuti è sparito perfino dai tentativi confusi di manovra della squadra italiana. E' tornato alla "telecronaca" soltanto quando ha preso l'ammonizione, per un fallo idiota a palla lontana.
Si prova allora la carta Cerci. Buoni
spunti, prova a saltare gli avversari ma di rado con la giusta lucidità
per trovare i compagni liberi. Anche perché i nostri avversari si
chiudono bene, hanno freschezza e forza fisica per contrastarci. Vorremmo domandare a Prandelli, perché
non ha riproposto gli stessi 11 della partita con l’Inghilterra. Con
i se e con i ma non si ragiona però...si è sempre detto squadra che vince non
si cambia! Invece oltre a cambiare ha stravolto anche i ruoli in
campo. In un girone dove stavano tre nazionali
che hanno vinto almeno un mondiale a testa, chi passa, con una giornata
di anticipo? La meno accreditata...il Costa Rica. Ci tocca aspettare e soffrire per altri
4 giorni. Sarà decisiva infatti la partita contro l’Uruguay. Loro ci
stanno aspettando per batterci ed eliminarci, è nella loro
mentalità. Nella nostra invece c’è sempre il pensiero che possiamo tutto contro tutti. Poi quando troviamo squadre come quella
sudamericana, ritorniamo nella nostra giusta dimensione, dove nessuno
ti regala nulla e le squadre cenerentola non esistono più.
di Francesco Ricciuto
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