domenica 27 settembre 2015

Il sapore diverso di una vittoria di calcio

Partiamo dal finale: da quanto tempo non si vedeva la squadra sotto la curva festeggiare una vittoria con i propri tifosi? Squadra e tifosi un' unica cosa, un unico cuore. Era la Juventus e, a Napoli, non è mai una partita uguale alle altre, battere "loro" per i napoletani va al di là dello sfottò campanilistico sportivo, diventa uno stato d'animo di cui non possiamo fare a meno. Maurizio Sarri che, piano piano, sta facendo breccia nel cuore dei napoletani, mette il carico da 11: in un' intervista rilasciata qualche giorno prima della partita dice: "Non siamo noi napoletani ad avere dei difetti, ma sono loro ad essere juventini" quel "Non siamo noi napoletani" lo fa entrare di diritto nel cuore dei tifosi. Il tecnico partenopeo schiera: Reina tra i pali, in difesa i confermatissimi Albiol, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly; a centrocampo ritorna Jorginho con Hamsik e Allan, in attacco Higuain, Insigne e Callejon. Sorprende Allegri che lascia in panchina Cuadrado e Morata, utilizzando un inutile Hernanes in cabina di regia e Dybala e Zaza in attacco. Sugli spalti 40.000  anime azzurre pronte ad incitare i propri beniamini. L'inizio è tutto del Napoli: due episodi, prima una girata al volo di Higuain con il sinistro, palla alta sulla traversa e poi il capitano Hamsik che, da fuori, fa partire un bolide che Buffon blocca in due tempi, lasciano presagire che sarà una partita molto vivace. Ci pensa Zaza a mettere paura all'ambiente azzurro: con un tiro perfido in area mette Reina in difficoltà. Non è il Napoli d'inizio campionato, quello svogliato, senza un' anima e con tanta paura, è una squadra che sta diventando sempre più un gruppo granitico, come il suo allenatore; potevano sbandare sulla conclusione di Zaza, invece gli azzurri ripartono di gran carriera e costringono la Juve alla partita più brutta di questo campionato. Pressano, coprono, la difesa a 4 si muove all'unisono, la troviamo a centrocampo e la Juve cade nel trabocchetto del fuorigioco. Lorenzo Insigne vuole essere il leader di questa squadra, è dappertutto, da lui partono tutte le azioni del Napoli e tiene anche bloccati un paio di juventini nella propria metà campo, non facendoli partecipare alla manovra bianconera, se non fosse per la sua testardaggine di trattenere troppo il pallone e non vedere il compagno smarcato.... Al 26' Lemina sbaglia un appoggio, ne approfitta Insigne che, con l'aiuto di Higuain, arriva in area e con un secco tiro nell'angolo batte Buffon. Gioia sugli spalti, i tifosi capiscono,ancora di più, che questa squadra sta sposando la mentalità del proprio allenatore, napoletano più di tutti, e non fanno mancare il proprio appoggio vocale. Al 38' si accascia proprio Insigne, dolore alla gamba già operata e Sarri  è costretto al cambio per Mertens. A fine gara, per fortuna per lo scugnizzo napoletano, non si tratterà di nulla di grave. Il Napoli continua a spingere, la Juve è alla mercè degli azzurri, una squadra allo sbando quella bianconera, senza idee in campo e con una formazione palesemente sbagliata. Sul finire del primo tempo Callejon per poco non raddoppia con un sinistro in corsa. Il secondo tempo inizia con la squadra bianconera un pò più coraggiosa, più presente in campo, tranne per Hernanes,il quale doveva essere l'uomo che ispirava gli attaccanti bianconeri, invece è di aiuto a Higuain, che intercetta un suo passaggio sbagliato a centrocampo e si invola dritto nell'area per trafiggere Buffon. Napoli- Juventus 2-0, tanto basta per i tifosi del Napoli, anzi fin troppo semplice, non vero. Pochi minuti dopo ancora intenti a festeggiare gli azzurri, si fanno sorprendere dalla Juve, cross di Dybala dalla sinistra per la testa di Pereyra realizzando il 2-1. Cambia la partita, il Napoli va in sofferenza, per carità non molla un centrimetro in campo, rincorre sempre gli avversari costringendoli a trovare spiragli lontano dalla porta azzurra. Ma perdendo il controllo della palla e giocando di ripartenze, contro queste squadre è sempre pericoloso. Stavolta,però, gli azzurri non cedono nè mentalmente nè fisicamente e arrivano alla fine, seppur con qualche affanno, portando a casa una grande vittoria, ricordando sopratutto a Leo Bonucci che sciacquarsi la bocca gli sarebbe utile e ricordando sopratutto all'ambiente juventino le parole del nostro inno "Oj vita oj vita mija".
Francesco Ricciuto

lunedì 21 settembre 2015

Non prime donne ma ragazzi disponibili

"Pensavo di trovare una squadra di prime donne ma ho trovato un gruppo di ragazzi disponibili" Queste le parole di Maurizio Sarri al termine della partita vittoriosa con la Lazio. In 3 giorni due vittorie segnando un totale di 10 gol( doppio 5-0) e subendone 0, sì zero, e questo è il primo segnale importante che il Napoli lancia alle altre avversarie. Il tecnico napoletano utilizza ancora il 4-3-3 come contro il Bruges in Coppa, e ne trae vantaggio sopratutto la difesa, più coperta e aiutata con maggior intensità. Proprio con l'intensità il Napoli asfalta gli uomini di Pioli, per tutta la partita, non c'è stato mai un attimo in cui gli azzurri calano di tensione. Hysaj a destra inizia a mostrare il suo valore, sempre attento in fase difensiva, Matri e compagni non hanno mai visto palla, si rende utile anche in inserimenti offensivi, aiutando non poco Albiol e Koulibaly, quest'ultimo se vogliamo trovare il pelo nell'uovo si è perso nel finale Keita, ma ci pensa Reina a salvare la porta, inoperoso per tutta la partita. Con il nuovo modulo a centrocampo Allan e Jorginho dettano tempi di gioco e chiudono ogni spazio ai laziali facendo in modo che capitan Hamisk sia libero di fare ciò che gli riesce sempre bene: inserirsi tra gli attaccanti e dominare quella fetta di campo. La condizione della squadra rispetto ad Empoli è in netto rialzo, qualche cosa di positivo si era visto contro i belgi, ieri si è avuta la sensazione che il livello si è alzato e non di poco: avendo Jorginho in campo la squadra con il 4-3-3 sviluppa un gioco più veloce, non per forza la palla deve passare per il centrocampista di riferimento, rallentando tutto, ma viaggia di primo tocco, arrivando direttamente a Lorenzo Insigne che nel nuovo ruolo di trequartista si sta ritagliando il suo spazio e lo sta facendo con autorità, mettendo a segno il secondo gol di seguito e cercando con continuità Callejon e Higuain. L'ala spagnola ci fa ricordare il bel giocatore di due anni fa, più attivo e presente in campo sempre pronto a ripiegare in aiuto del centrocampo. Non stiamo parlando di una bocciatura per Mirko Valdifiori, ci mancherebbe, ma è visibile che il ragazzo ancora deve metabolizzare dove sta, in che città si trova e la pressione continua che riceverebbe anche se dovesse giocare bene: una cosa è sbagliare una partita ad Empoli ed una cosa è sbagliare a Napoli, senza offesa per la città toscana dove la pazienza dei propri sostenitori è tanta rispetto alla nostra. Non erano brocchi prima non sono campioni adesso, di lavoro da fare ce n'é  e l'ambiente lo sa, ma lo dimentica facilmente. E' pur vero che di progetti ne abbiamo visti nascere tanti e tutti mai portati a termine. Ci sarà tempo per analizzare, tornando alla partita di ieri sera una sonora rivincita gli azzurri se la sono presa, solo grazie a Marchetti  il risultato non è stato più umiliante per i laziali. Laziali tramortiti per tutta la partita senza avere mai avuto la capacità di reagire se non per un azione iniziale. Poi è stata una partita giocata in solo senso,con Allan e soci che consentivano agli avversari di tenere palla solo per due passaggi,pressando in ogni zona del campo. In attacco Higuain ritrova il gol anzi i gol, autore di una doppietta,ma poteva essere di più se fosse stato più preciso là davanti: la Lazio la sua vittima sacrificale,ha sempre segnato ai biancocelesti. La forma del Pipita non è ancora al top, ma da grande attaccante quale è riesce a costruirsi da solo i gol, sì da solo, perchè nè dai laterali nè da Insigne, dietro di lui, riceve palloni giocabili verso la porta; sostituito a 30' minuti dalla fine, da sempre la sensazione di non gradire al 100% il cambio, capirà che con tutti gli impegni ravvicinati e con il risultato in cassaforte, può anche tirare il fiato un pò. Per lui entra Manolo Gabbiadini, autore del 5-0. Mercoledi ci aspetta il Carpi, squadra non facile ma con tutto il rispetto, il Napoli non deve avere timori, ripetendo magari la stessa gara di ieri sera e poi sabato c'è la partita, anzi LA PARTITA, la più attesa dell'anno da noi napoletani come l'attesa del miracolo di San Gennaro, contro la mai amata squadra bianconera di Torino e lì o giocando bene o giocando male, l'importante sono i 3 punti! 
Francesco Ricciuto

lunedì 14 settembre 2015

Altro giro altro pareggio

Se vogliamo trovare del buono nello scialbo pareggio di ieri, almeno non si è perso, come invece è successo dal  1998 dove, al Castellani, il Napoli prese 5 gol per finire ai 4 gol dell'anno scorso con Benitez in panchina (4-2). La truppa di Sarri ieri, rispetto alla gara interna con la Sampdoria, ha registrato dei vistosi cali di gioco e tenuta fisica. Con i doriani il Napoli aveva mostrato un bel gioco per 60 minuti circa; ieri ha disputato, per adesso, il più brutto primo tempo del campionato. Squadra che camminava in campo rispetto agli avversari: Saponara, Mario Rui e Maccarone (36 anni) hanno fatto quello che volevano in campo. L'unico che reggeva il loro passo era Lorenzo Insigne, nel nuovo ruolo di trequartista, cercava di arginare tutte le falle dei suoi compagni, ripartendo e provando a mettere in moto Higuain e Gabbiadini. Sarri schiera di nuovo Hysaj a sinistra, volendo dare più copertura a Marek Hamisk anche se è stato lo stesso difensore ad avere bisogno di aiuto perchè dalle sue parti passavano tutti, Albiol e Chiriches centrali e Maggio sull'altro lato. Allan, Hamsik e Valdifiori centrocampisti. Quest'ultimo acquistato per fare l'ago della bilancia del nostro gioco, esce al 57' minuto per crampi perdendo nettamente il confronto con Saponara. Paradosso è che il tanto bistrattato Jorginho quando entra dà velocità alla manovra azzurra. Il gol dell'Empoli: una scena che siamo  abituati a vedere, siamo diventati, noi tifosi azzurri, competenti della difesa visto gli innumerevoli svarioni a cui assistiamo. Da una rimessa laterale al secondo minuto di gioco, Pucciarelli porta fuori un difensore azzurro dalla linea difensiva, lasciando una voragine dietro dove Saponara s'invola fino davanti a Reina segnando il gol del momentaneo vantaggio. Va bene la difesa altissima per pressare l'avversario ma una volta che si ha la sensazione di essere scoperti,a fare un passo indietro effettuando una diagonale difensiva si limitano i danni. Ci pensa Insigne dopo 5 minuti dopo a pareggiare con uno splendido gol da fuori area. Da questo momento in poi ti aspetti la reazione napoletana, invece tutto rimane come prima del pareggio, anzi peggiora. Allan ha disputato una gara di sacrificio mettendoci tanta voglia, ma il più delle volte era in affanno, lento e macchinoso come tutta la sua squadra. Ogni tanto ci viene sempre in mente che là davanti abbiamo due attaccanti che non sono proprio inesperti, il problema è che gli esterni di Sarri non riescono a dare palloni giocabili. Insigne ci mette l'anima ma piano piano si spegne ed ha sempre quel piccolo difetto: non dà il pallone con tanta facilità, si interstardisce in giocate personali. Adesso per adesso ha ragione lui, segna e dà speranza. Passano meno di 10' minuti e l'Empoli è di nuovo in vantaggio: l'asse Maccarone, Pucciarelli e Saponara sul lato sinistro è una catena di montaggio. C'è da dire che Pucciarelli si aiuta vistosamente con la mano, non visto dalla terna arbitrale e dall'arbitro posizionato dietro la porta. Ad Inizio ripresa Sarri effetua i primi cambi, fuori Valdifiori per Jorginho, Mertens per Gabbiadini. Si vede un Napoli più veloce rispetto ai primi 45 minuti di gioco, tiene palla a lungo, schiaccia L' Empoli nella propria area, ma non arriva mai al sodo. Non impegna mai il numero uno empolese, fino a quando con una percussione centrale, Allan  infila il gol del pareggio. Entra Callejon per uno stanco Insigne e per dirla tutta con Mertens su un lato e lo spagnolo dall'altro, la manovra napoletana respira di più, la palla gira più velocemente e ci sono più spazi per attaccare. Si sfiora il terzo gol, l'azione più sfortunata è stata il palo di Callejon all'ultimo secondo di gioco. Niente è perso questo è chiaro, ma aumenta l'insoddisfazione di tifosi che si pongono tantissime domande, la prima è perchè non prendere un vero difensore? Dietro saremo sempre alla mercè di tutti, prolungare il contratto di Maggio per altri tre anni è stato un azzardo, il vicentino si perde nella sua ombra sia in attacco che in difesa. Avere ancora Albiol centrale significa farsi del male, un errore usare l'albanese Hysaj a sinistra quando lui è un destro. A Sarri, De Laurentiis ha consegnato una squadra incompleta e sarà dura mettere a posto tutti tasselli per completare questo enorme puzzle, ma Sarri, dal canto suo, ha le capacità e doti umane e tecniche di mettere a sedere chi non serve. Non faccia l'errore di Benitez, parli ed alzi la voce in materia di acquisti e utilizzo dei giocatori, ricordi al suo presidente che Paestum è passato da un bel pò di anni, che il Napoli è cresciuto e che noi tifosi qualcosa abbiamo visto negli anni prima della sua venuta. Qualcosa di veramente importante.
Francesco Ricciuto

Contro l'Empoli, Napoli bello a metà

Dipende tutto dalla chiave di lettura che si vuole dare alla partita ed a questo Napoli. Se ci si limita a guardare che il Napoli ha pareggiato contro l'Empoli allora non c'è storia: giù con le critiche a Sarri, ai giocatori, al presidente e perfino ai massaggiatori se è il caso. Se invece, si vuole continuare quel discorso di nuovo progetto che sta mettendo le basi e che quindi necessita di tempo (per capirne di più, leggi qui) allora qualcosina di buono si può anche intravedere. Poco, poco. Piccolezze che però sono segnali. Ad esempio la reazione che c'è stata FINALMENTE ai gol subiti. Non accadeva da tre anni credo. Poi c'è stato un eurogol di Lorenzo Insigne e la prima rete di Allan. E soprattutto l'aver messo in difficoltà gli avversari con il loro stesso gioco (anche se per 45' soltanto). Che poi dovrà essere il NOSTRO gioco. L'Empoli ha fatto vedere come dovrà imparare a giocare il Napoli. Giustamente, avendo loro tre anni di allenamento alle spalle, ora ci riescono bene. Ma nemmeno per loro all'inizio è stato facile. Sarri lo ha detto in più occasioni. E sarà ancora più complicato se i calciatori partenopei non scenderanno dal "piedistallo" e inizieranno ad essere più umili. 
Aver vinto tanto nella carriera ed aver giocato in club prestigiosi, non significa necessariamente essere campioni o non aver più nulla da imparare. Basti pensare che solo una settimana fa l'ex Real Madrid, Raul Albiol, è stato messo col sedere per terra da Eder...
Per citare solo l'ultimo episodio. di una lunga serie, in ordine cronologico.

Per tutto il primo tempo non c'è stata gara. Il Napoli è stato umiliato dall'Empoli così come successe l'anno scorso. Ed in alcuni momenti ho temuto anche che si potesse chiudere la partita con lo stesso risultato. La squadra di Giampaolo non ha fatto capire nulla ai nostri calciatori. Pressing alto, circolazione di palla e cambi di gioco rapidi ed impeccabili. Difesa alta che metteva sistematicamente i nostri in fuorigioco, quando si tentava (molto timidamente) di attaccare. Non c'è stata partita. Ogni azione dell'Empoli si trasformava in occasione da gol. E il caso ha voluto che alle spalle di Reina ne finissero soltanto due. Poi è finita la "birra" e gli azzurri hanno iniziato a togliersi dall'imbarazzo ed a giocare. Fortunatamente dopo il primo vantaggio dei padroni di casa, Lorenzo Insigne ha trovato subito il gol capolavoro che ha pareggiato i conti. Poi c'è stato il raddoppio dei toscani più che meritato. 

Già sul finire del primo tempo si vedeva che ai padroni di casa si era accesa la spia della riserva. Ed il Napoli ne ha approfittato. Non che atleticamente i nostri stessero molto meglio. Valdifiori, infatti, al 15' del secondo tempo si è dovuto arrendere ai crampi. Poco più tardi Insigne ha chiesto di essere sostituito sempre per stanchezza. Ma nel complesso il Napoli aveva un po' più di energie degli avversari e l'ha sfruttata. Se vogliamo proprio dirla tutta, per quanto si è visto nella ripresa gli azzurri potevano (e forse dovevano) anche vincerla. Si sono invertiti i ruoli. Il Napoli ha dominato e l'Empoli ha arrancato cercando di rimanere a galla. E, forse la cosa che maggiormente dovrebbe incoraggiare è che  la squadra di Sarri ha messo in difficoltà gli avversari facendo il loro stesso gioco. Quello di Sarri per l'appunto. Il 2-3 non è arrivato nonostante le numerose occasioni da gol create e quindi ci si è dovuti accontentare di un altro pareggio. Che tutto sommato è il risultato più giusto visto che entrambe le formazioni hanno dominato per un tempo a testa. 

Ora, tornando al discorso iniziale, si può leggere il tutto in due modi opposti: ci siamo ridotti a pareggiare contro l'Empoli oppure abbiamo fatto un altro PICCOLO passo avanti nel nuovo progetto targato Sarri.  Dipende da che parte si intende stare...

di Giuliano Bara

martedì 8 settembre 2015

Napoli, io sto con Sarri!

Non pensavo ce ne fosse (già) bisogno. Non così presto almeno. Ed invece...Se però siamo già a questo, allora meglio chiarire subito da che parte stare. Io sto con Sarri. Sto con quei calciatori che vogliono provare a far ripartire un progetto. Sto con chi crede (tifosi, giornalisti, appassionati ecc.) che qualcosa di buono possa nascere da questo nuovo Napoli. 

Faccio un passo indietro altrimenti diventa difficile capire di cosa sto parlando. Proprio pochi minuti fa, ho letto su internet un articolo in cui si riportava l'intervista radiofonica di un giornalista Sky (la trovate facilmente nel web in quanto il sito che la riporta è abbastanza conosciuto nel panorama partenopeo e ogni giorno pubblica articoli riguardanti il calcio Napoli. Non inserisco il link in quanto non mi va di fare pubblicità ad una cosa che non condivido affatto). In maniera, forse (spero), provocatoria il giornalista paventava una sorta di ultimatum a Sarri. Qualora l'allenatore non dovesse tornare con i tre punti dalla trasferta di Empoli, potrebbe essere già pronto il suo sostituto (Vincenzo Montella). 

Dopo due partite? Dopo aver cambiato completamente modulo e gioco? Stiamo scherzando?! Mica ha la bacchetta magica Sarri che riesce a fare tutto e subito! Bisogna entrare nell'ordine di idee che è necessario del tempo. Occorre pazienza. Quella che a Napoli non abbiamo. Tifosi ma non solo. E' indispensabile anche comprendere che è cambiato il modo di fare calciomercato. Altri Higuain non arriveranno. E non solo perchè il nostro presidente non intende spendere un euro (che è assolutamente vero) ma anche e soprattutto perchè a Sarri le stelle non servono! Probabilmente si è deciso di puntare su Sarri proprio per questo motivo. E' un tecnico che lavora con i giovani, con quelli disposti al sacrificio. Umili e con voglia di fare. Inoltre, ha il suo modo di intendere il calcio e lo realizza con i mezzi che gli vengono dati senza fare troppe polemiche. E' un allenatore. Non gli interessa fare il direttore sportivo o il presidente. Lui organizza gli allenamenti. Studia le partite, le tattiche e cerca di "inculcare" il suo modo di intendere il calcio giocato alla rosa che gli viene messa a disposizione. Più che chiedere calciatori da acquistare, Sarri indica le caratteristiche che questi devono avere. Ed il ds, scelto con caratteristiche assai simili all'allenatore, si adopera per trovarli. Se poi si riesce ad evitare figuracce come nel caso di Soriano, è molto meglio. Ma sull'argomento ci sarebbe tanto da dire, meglio non toccare (almeno per ora) questo tasto. 

E' un progetto totalmente nuovo, studiato mooooolto bene dal presidente che si è fatto due conti in tasca ed ha pensato di agire in questo modo. Ora prendersela con Sarri o con i calciatori, già alla seconda di campionato mi sembra una cosa fuori da ogni logica. Hanno bisogno di tempo e del sostegno dei tifosi. Capisco la rabbia e il disappunto per l'inizio di campionato non dei migliori ma riflettendoci, non poteva essere diversamente. Si sta ripartendo da zero. Diamo tempo al tempo. E chi non si sente di voler aspettare, scelta comprensibile (anche se non condividibile per quanto mi riguarda) che faccia pure la sua protesta. Ma che sia quella giusta! Cioè non disertando lo stadio (che crea un danno irrisorio alla Società Sportiva Calcio Napoli) ma annullando l'abbonamento alla pay per view! Ed infine i giornalisti...dovrebbero affidarsi al codice deontologico ma comprendo che alcuni non sanno nemmeno cos'è. Almeno, gli si potrebbe chiedere di usare il buonsenso! E se anche con questo dovessero trovarsi in difficoltà...beh, potrebbero starsene zitti. 

di Giuliano Bara

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