domenica 30 ottobre 2016

Un buon Napoli ma non basta


Buon compleanno a chi ha dato lustro al nostro Napoli, buon compleanno a chi ha reso campioni perfetti sconosciuti e reso ancora  grandi chi era già forte, onorando fino alla fine la maglia: Diego Armando Maradona. 
Finalmente è stata giocata la partita contro la Juve, finalmente è finita l'agonia di Higuain" segna, non segna, esulta non esulta, saluta non saluta" ha fatto tutto! Salutato, giocato,segnato ma non ha esultato, si è preso i 3 punti, ha portato la sua squadra a più 7 in classifica e ha lasciato a noi le solite chiacchiere, dilemmi, dubbi e chi ne ha più ne metta. Sarri schiera Diawara al posto di Jorginho, Chiriches riconfermato in coppia con Koulibaly , in attacco la banda bassotti Mertens, Insigne, Callejon, il capitano Hamsik con Allan e  Hysaj e Ghoulam in difesa. Non dispiace il Napoli, non si fa chiudere dai bianconeri, pressa alto, imbastisce sempre trame di gioco con tocchi di prima, riesce a farsi vedere nell'area juventina, sono tranquilli in campo, la sensazione è buona, per come siamo messi il pareggio è un buon risultato. Di fronte abbiamo gente furba, cattiva nel senso di gioco, esperti ma soprattuttio grossi fisicamente, ogni contrasto è una battaglia tosta che i nostri affrontano a viso aperto ma spendono tanto in energia. In attacco Insigne cerca sempre, con assist sia Callejon che Mertens nel ruolo di punta centrale. La Juve non è la solita squadra vista in precedenti partite, è preoccupata e lo si nota, anche perchè di fronte ha una squadra titolare e che non rinnega di usare tacchetti per fermarli, ma la Juve è la Juve e prima o poi trova il modo per castigarti, ma questo lasciamolo a dopo, al secondo tempo. Altra novità della partita, l'arbitro Rocchi. Ammonisce, sì avete capito bene, ammonisce i bianconeri, a questo punto perchè non avere il coraggio di provare a vincere? Siamo senza tifosi al seguito, abbiamo uno stadio contro, meno razzista del solito,ma voglio ricordare a tal proposito quando, l'anno scorso lo Stadium aveva raggiunto il massimo della schifezza in cori razzisti, per lavarsi la faccia con gocce d'acqua (ci vorrebbe acqua santa) inventarono di sana pianta dopo più di 30 anni, la commemorazione di Hysel, che doveva essere il loro marchio di fabbrica per rispetto ai morti, al minuto 39. Noi lo ricordiamo, loro evidentemente no, visto che mercoledì scorso nell'infrasettimanale, con le scosse che devastano il Centro Italia, loro invocavano il Vesuvio e questa commemorazione non è più di moda. Non vado oltre, per non essere tacciato di persona a cui brucia la sconfitta, mi brucia tanto e non per meriti loro, ma dopo ne parliamo. 
Secondo tempo stesse formazioni, stessa trama di gioco, non abbiamo paura non temiamo loro, facciamo il nostro gioco attento e preciso, creiamo buone cose, non pericolose in termini di tiri nello specchio, ma ci siamo. Fino a quando al Minuto 71 , il nostro algerino, paladino del rispetto delle amicizie tradite, pensa bene che un semplice traversone bianconero possa trasformarsi nel più comodo degli assist, svirgola la palla, la stessa non va avanti ma indietro, morbida, lenta a mezza altezza, nell'unica zona dove non ci stavano altri suoi compagni avversari ma Lui, il più antipatico, quello che picchieresti a prescindere anche se non fa nulla, Leo Bonucci,  arriva la palla e esterno secco in mezza torsione finisce alle spalle di Reina. Inizi a capire che qualcosa non va e non tanto in attacco. Mancano ancora 25 minuti, c'è tempo.
E cosi è, 5 minuti dopo bella imbeccata di Insigne per Callejon , classica azione napoletana e gol in diagonale al mitico Buffon da parte dello spagnolo. 
Noi a segnare segniamo, poco ma segniamo, il problema è che subiamo, tanto, ma subiamo.
Lo stadio ammutolisce, i bianconeri stanno sulle proprie posizioni, ci pensano due volte prima di venire avanti, il Napoli prova sempre a giocare e fare gol, è nel DNA. Il pareggio ci sta tutto, loro hanno segnato su nostro errore e non per meriti. Ma quando ci sta di mezzo la Juve tutto è possibile. Batti e ribatti in area nostra, solita svirgolata di Ghoulam , il peggiore del Napoli, palla sui venti metri, Allan da di spalle a Higuain , ma non solo, arresta la sua corsa, l'argentino ne approfitta e tanti saluti a Napoli e napoletani.

Più di tanto non mi fa male perdere con loro, ci sta tutto, sono avanti ed è inutile scrivere in cosa, puoi stare concentrato al 100% ma non basta, puoi segnarli ma non basta, puoi avere Higuain e non vinci lo stesso, sempre con errore come l'anno scorso, ma perdere perchè in difesa regaliamo a tutti gol da categorie inferiori, fa male e pure tanto. 
Albiol, MIlik e Gabbiadini fanno ricordare che non possiamo fare a meno di nessuno, bisogna stringere i denti, forse lo facciamo ma le gambe diventano molli nei momenti decisivi e, come ogni anno, da 12 anni a questa parte, nei momenti decisivi noi stecchiamo, noi,non gli avversari più forti, noi veniamo meno. Ieri ci stava perdere ma ,senza errori, non ci sta perdere a Bergamo, non vincere a Pescara e Genova, perdere in casa con la Roma, in questo siamo ancora in crescita, che non si sa questa crescita quando termina, ma siamo in crescita. 
I cambi di Sarri sono giusti, è inutile che proviamo ad incolpare il mister, ed è inutile che lo scugnizzo dica che stava bene, se in più occasioni si fermava e si toccava le gambe, se non hai nulla non fare queste cose, se stai bene corri, se no stai zitto ed accetta il cambio e, se hai qualcosa da dire lo fai negli spogliatoi, anche in questo siamo in crescita...Entra Giaccherini, si è entrato Giaccherini, poi dove sia andato al momento della partita non si sa, però vi do la certezza che è entrato. 
In settimana sfida con i turchi, i feroci saladini ci aspettano per dare un senso alla classifica della Champions , poi arriva la Lazio, insomma un bel tour de force,bisogna usare tutti i componenti fino a Tommy Starace, è dura, veramente dura, ed anche difficile, la crescita è anche questa. Non dobbiamo mollare....ripetuto migliaia di volte in 12 anni, un vecchio detto napoletano dice "à speranza è l'ultima a murì ma è a primm ca t'abbandona" 
Francesco Ricciuto 

lunedì 24 ottobre 2016

Il Napoli riparte,piano,ma riparte.

Dopo 3 sconfitte solo una vittoria poteva riportare tranquillità nell'ambiente Napoli, non contava come, contava uscire dallo stadio del Crotone con i 3 punti. La vittoria è arrivata, per 85 minuti gli azzurri l'hanno gestita come sempre hanno fatto, cose buone e meno buone ma sempre in completa gestione gara, e senza essere offensivi, il Crotone è una squadra che a gennaio starà già in serie B e l'unico gesto atletico in possesso dei calabresi era azzoppare con i tacchetti i napoletani di turno.
Iniziano con Marek Hamsik, è il turno di Hysaj, di Allan, poi di Mertens e finiscono il loro tour esplorativo anatomico con Manolo Gabbiadini. La differenza tra i primi quattro citati e l'ultimo? Manolo, come un pollo è caduto nella trappola crotonese, reazione dura, scalcia platealmente, l'arbitro è a pochi metri e la frittata è fatta. Attenzione: non facciamo confusione, nessuno critica nessuno, si ragiona su un lasso di tempo di 5 minuti, dove, ad essere lucidi, poteva essere un toccasana per lui, per Sarri, e per noi tifosi. Adesso, non essendo noi psicologi, possiamo attribuirgli il momento no, la pressione, i gol etc.etc. ma tant'è, lui ha reagito in modo esagerato ad un fallo fatto da un caprone e chi pagherà le spese è solo lui, perchè beccherà non meno di 2 giornate di squalifica, e perchè,non ci giriamo intorno, la situazione è quella che è: con l'infortunio di Milik, tu Manolo stai in un vortice di pressioni non indifferente,sei fuori ruolo, pochi gol, non è un centrale di attacco e chi più ne ha più ne metta, butti all'aria tutto con un gesto da...pollo. Lasciamolo in pace. Meno parleremo di lui meglio sarà per tutti.
A dire la verità, uscito lui, nessuno si è accorto che la squadra era in dieci uomini, anzi se vogliamo dirla tutta, hanno giocato anche bene,la mia è cattiveria? Può darsi, ma la partita così è andata e così la racconto, è vero che parliamo di una squadra pessima, il Crotone, anche in superiorità numerica se ne stava nella propria area, gli azzurri hanno aperto tutto il campo e l'uomo più in forma del momento Mertens ha fatto quello che voleva.
Il belga è una spanna sopra tutti, un diavolo in campo, un trascinatore per i compagni, ieri gli è mancato il gol, ma da lui partono le nostre azioni offensive, è sempre incisivo, rincorre tutti in fase difensiva, ogni giocata, a differenza di altri anni, è prima per la squadra e poi per se stesso. 
Ieri l'esordio di Diawara titolare è stato più che positivo: veloce, attento, preciso, passaggi massimo con un tocco e tanti di prima, prima che gli arrivi il pallone già sa a chi appoggiarlo, trasmette sicurezza, la sensazione è che sia un giocatore esperto e navigato, invece ha 19 anni. Adesso il mister azzurro avrà non poche difficoltà a non schierarlo tra gli 11 titolari. Non sappiamo se è una dote sua naturale o una dritta data da Sarri, quella di smistare subito la palla, ma, gli avversari che lo dovevano fermare, anche stavolta in due, non lo prendevano mai mentre, con Jorginho, braccato lui il gioco ne risentiva, con il ragazzino il centrocampo del Napoli è stato quasi sempre attivo. Abbiamo un'arma in più.
In positivo ieri Callejon e Hamsik , quest'ultimo applaudito da tutto lo stadio alla sua uscita dal campo così come per Mertens , simpatie azzurre da parte dei crotonesi? Speriamo, visto l'indole bianconera dei meridionali non tifosi del Napoli.
Tutto bene quello che finisce bene...quasi. Con l'ennesimo infortunio difensivo a 4 minuti dalla fine, Koulibaly è sotto la linea difensiva non meno di 1 metro e mezzo, lasciando in gioco il romano e sottolineo romano Rosi che insacca facile. Dopo De Rossi e Parades , anche lui, nell'unico momento di gloria che ha avuto, forse l'ultimo, ci tiene a farsi riconoscere dai supporters azzurri, mimando il gesto con le mani dietro le orecchie e va ad esultare sotto la curva napoletana. Capisco che voleva vendicarsi di una reazione fatta nel lontano 2005/6 da Pocho Lavezzi in risposta ad un fallo vigliacco suo, ma appare esagerato, anche perchè mentre tu, caro Rosi, hai girovagato in serie b e squadre medio basse di A, noi siamo cresciuti,abbiamo vinto qualcosa e di te nessuno si ricorderà.
Pepe Reina para. Una notizia, ha parato e sventato una clamorosa azione gol calabrese, continua a non uscire, ma già che sappiamo che si muove e para stiamo più tranquilli, e tranquillo sempre in modo sornione, lento e con tutta la calma dovuta, Maksimovic si sta ambientando al centro della difesa, ieri ha segnato anche, come ha fatto lo sa solo lui, ma tutte notizie buone per il mister azzurro, sta facendo esordire tutti i nuovi acquisti, manca solo Rog, il toscano ha detto aspettate, noi ci fidiamo. Mercoledì sera con l'Empoli sarebbe l'occasione giusta, ma aspettiamo. Con calma. Con fiducia. 
Francesco Ricciuto 

giovedì 20 ottobre 2016

Napoli in caduta libera, Milik quanto ci manchi!

Disastro totale. Siamo in una situazione di declino che è abbastanza preoccupante. Accentuata da una buona dose di sfortuna. Tre sconfitte di fila, due in campionato e una in Champions. E paradossalmente non sono queste le cose peggiori. Certo, perdere non fa mai piacere. Ma il dato davvero allarmante è l'incapacità di segnare e, al contrario, la troppa facilità con cui prendiamo gol. In sintesi: siamo bravissimi a prendere gol (in molti casi regalandoli con ORRORI da torneo amatoriale) e fatichiamo come non mai a realizzarli. 

E così non si va da nessuna parte. Inutile dire che l'infortunio di Milik ci sta devastando. Purtroppo paghiamo per il quarto anno consecutivo l'assurda scelta di non comprare un attaccante VERO che possa sostituire il titolare. Mancava già all'arrivo di Higuain un suo sostituto. Oggi manca il vice Milik. Così come manca un portiere che possa sostituire Reina nei suoi periodi "no". E questo è decisamente un momento no per il portierone azzurro. Per quanto lo stimo e sono tifosissimo ma da un mese a questa parte ogni tiro che arriva nello specchio della porta è matematicamente gol. Le uscite a vuoto. Le non uscite. L'incertezza è palese a tutti. E questo destabilizza anche un reparto difensivo che già di suo vacilla tremendamente da quando Albiol si è infortunato. 

Poi abbiamo i due casi: Gabbiadini e Insigne. Per il primo è arrivato il momento di decidere: se non gli sta bene il ruolo che (suo malgrado) gli ha assegnato Sarri, allora facesse le valigie e cambiasse aria. Contro la Roma è stato scandaloso. Non si poteva guardare in mezzo al campo mentre vagava alla ricerca del nulla. Non un movimento giusto, niente pressing, personalità e carattere pari a zero. Fermo in mezzo al campo sistematicamente anticipato dai difensori giallorossi. Inguardabile da tutti i punti di vista. E' colpa sua se i tifosi azzurri si sono ritrovati il lunedì mattina col fegato spappolato. E mo nun c'ha facimm cchiù. L'ho sempre difeso e continuo a credere che NEL SUO RUOLO sia di una bravura senza eguali. Purtroppo per lui a Napoli non gli è stata data la possibilità di giocare come meglio riesce e non l'avrà mai perchè il 4-3-3 per Sarri è indispensabile come le sigarette. Quindi amen: prendere o lasciare. Ma decidesse alla svelta. 
Insigne...Insigne. Cercherò di essere più pacato possibile ma faccio fatica. Io penso che se uno si presenta in ritiro con la pretesa di avere un ingaggio pari a quello che aveva Higuain addirittura paventando l'ipotesi di andar via viste le tante richieste, in campo debba fare il fuoriclasse così come faceva l'argentino. Ma non mi pare lo stia facendo. Un penalty capita a tutti di sbagliarlo, per carità. Non è certamente quello il punto. Io penso la stessa questione contrattuale lo stia turbando troppo. Non è tranquillo. Sbaglia passaggi a un metro. Non è lucido in fase offensiva. Fortunatamente i piedi buoni ce l'ha e quindi almeno gli assist ogni tanto li riesce a fare. Ma è ben lontano dall'essere il fuoriclasse che guadagna lo stesso stipendio del "fuggitivo". Magari un poco d'umiltà abbassando pretese assurde lo aiuterebbe a tornare il Lorenzo che davvero può fare la differenza in questo Napoli. Altrimenti, più si punta in alto e più i tifosi pretendono. Se credi di essere un fuoriclasse, i tifosi si aspettano tu lo faccia! Intanto ADL ha già fissato il prezzo: 50 milioni e Insigne può cambiare maglia. Non è che ci mette tanto il nostro caro presidente.  

Come tutti i tifosi sono ancora inc***o per la sconfitta di ieri. Per quella contro la Roma. Per quella di Bergamo. E non sono affatto sereno visto che il buon Milik non lo rivedremo prima del nuovo anno. Urge trovare ADESSO una soluzione. Non a gennaio, o tra un mese e nemmeno tra un giorno. ADESSO. Siamo in una fase di stallo preoccupante. E vorrei anche dire a tutti quelli che ora urlano a Sarri di cambiare modulo...ma con che modulo possiamo giocare se non abbiamo una prima punta??? Esistono moduli in cui non è prevista almeno una punta centrale?! 
Se Mertens fa l'attaccante e lo fa meglio di Gabbiadini (designato da tempo come vice-Milik) c'è un problema di fondo. Un problema nel problema. Ed al momento non vedo soluzioni. Purtroppo. E poi è tempo di intervenire anche per tutti questi errori che inevitabilmente si stanno trasformando in reti subite. Basta!!!! Prima Koulibaly, poi Jorginho, Maggio che si dimentica di marcare nell'area piccola. Reina che non prende un tiro dalla distanza. Siamo diventati peggio di una squadra del dopolavoro ferroviario. Con tutto il rispetto per il dopolavoro ferroviario. Almeno loro prima hanno fatto 8 ore di lavoro vero! 

di Giuliano Bara

domenica 2 ottobre 2016

Gli esami non finiscono mai


Petagna, Masiello, D'Alessandro, Tonoi, Berisha, Caldara, Gagliardini... l'Atalanta !! Non parliamo del Real Madrid o Benfica, ma una squadra di corridori, mazzolatori, con tanta voglia di farsi vedere e farsi conoscere,con evidenti mancanze tecniche e di spessore calcistico, rispetto agli azzurri, ma con tanta voglia di far bene in campo.
 Ma tant'è, 
Atalanta 1 Napoli 0. Ennesimo esame rinviato o mancato, decidete voi, anzi ennesimo esame sbagliato e non fallito, i fallimenti sono altro; gli sbagli appartengono all'essere umano e possono capitare in ogni momento. Il problema nostro è che, nel momento di consolidare, raggiungere o superare chi ci precede, capita di trovare l'avversario di turno agguerrito o l'arbitro che non fischia giusto o che gli azzurri stessi vadano in confusione. Un dato di fatto sono i  5 punti conquistati su 12 a disposizione in trasferta, pochi veramente pochi, visto che la prima in classifica anche quando gioca male porta a casa i 3 punti. 
Il Napoli quando trova un avversario che lo pressa a tutto campo, quando viene affrontato uno contro uno, non sviluppa il suo gioco, non è brillante, commette errori che solo dopo 5 - 6 partite di seguito li sommiamo.
 65 palloni persi, 11 tiri di cui 8 fuori lo specchio della porta. Per stessa ammissione di Sarri ai microfoni Sky , alla domanda:"perchè ad un certo punto il Napoli giocava con un 4-4-2 e addirittura un 4-2-4" ha dato una risposta secca e sincera " la mossa della disperazione". 
Conosciamo il Mister, niente è dovuto al caso o al fato, lui studia tutto nei minimi particolari, si sarà accorto che la squadra era spenta ed ha tentato con Gabbiadini, Milik, Insigne, Callejon più Hamsik, Zielinsky e Giaccherini dietro alle punte, di trovare almeno il gol del pareggio. Niente, torniamo a casa un pò delusi e amareggiati, perchè chi non ammette che gli girano le palle dopo una sconfitta non è un tifoso vero, la fede non si discute mai, ma ammettere di essere scocciati, e incazzarsi per una sconfitta ci sta tutto.
Parlare dopo è sempre facile ma, se invece di cambiare modulo, rimanevi con il 4-3-3 mettendo tutti i nuovi dentro più qualche senatore, e/o  perdevi e/o vincevi e/o pareggiavi,  tastavi in qualche modo di che pasta erano fatti. Chi lo saprà mai? Nessuno. E sempre parlando con i se con i ma, l'impressione che il Napoli trasmette in campo è che già sanno che faranno gol,la squadra sa di andare in porta quando vuole, che può far male in qualsiasi momento, non dico rilassati ma un pò troppo tranquilli, quando poi si accorgono che non riescono a fare gol perdono la lucidità e la trama di gioco che abbiamo ammirato nelle vittorie schiaccianti come contro il Benfica. A giocare contro le "grandi" le motivazioni arrivano da sole, non c'è bisogno del mister che ti incita o del pubblico che ti spinge, il problema si pone quando giochiamo contro le cosidette "piccole",quando dobbiamo cacciare gli attributi e giocare come se di fronte avessimo la migliore squadra d'Italia. Negli anni passati abbiamo sciupato un vantaggio in classifica con squadre di terza fascia, quest'anno già Pescara, Genoa e Atalanta ci hanno lasciati al palo e a fine anno sono questi i punti che ci faranno rammaricare, anzi bestemmiare per una vittoria finale della stagione. Sì rigori non dati, arbitri presunti collusi, tu intanto vinci e fai in modo di vincere sul campo poi vediamo o scriviamo il totale dei punti.
Ci sta la sosta per la nazionale, non so quanto sia a nostro favore visto che 14 azzurri andranno con le loro nazionali, ma farà in modo di  non creare  polemiche su polemiche da parte di tutti, riprenderemo con la Roma, non è una piccola, non ci stanno simpatici, ci stanno dietro, sulla carta vedremo una bella partita da parte dei nostri beniamini, si vincerà perchè ..si vincerà e a fine partita ti chiedi come si chiama l'attaccante dell'Atalanta che ci ha fatto gol e castigato o dei ragazzini del 1994 in campo, perchè Berisha contro di noi diventa Yashin e se Gasperini si è tolto quel sorriso del ca...so dal viso. 
Niente è compromesso, niente è perso, sotto a lavorare, ad impegnarsi per trovare il massimo in campo, per non doversi più rammaricare, per non dover più fare i conti con quello che poteva essere e non lo è. Sarri saprà cosa fare, saprà cosa non far succedere più, saprà che noi, nel bene e nel male, abbiamo sempre l'amore per la squadra ma vorremmo anche vincere, vincere non solo in via del tutto eccezionale ma iniziare a vincere in modo continuo. 
Francesco Ricciuto 

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